Abbiamo già parlato della differenza tra tariffa monoraria e bioraria in tema di consumi di energia domestica, elencando i vantaggi e le criticità di entrambe le soluzioni. Concentriamoci ora sui prezzi della tariffa bioraria, spiegando nel dettaglio come funzionano le tariffe di tale soluzione.
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Prezzi tariffa bioraria: le fasce
La tariffa bioraria prevede una tariffazione del costo dell’energia gestita secondo 3 fasce di prezzo: F1, la più costosa, F2 e F3, le due fasce che garantiscono il miglior risparmio.
F1: l’orario di punta
La fascia F1 è quella più costosa. Le tariffe del piano tariffario più caro sono applicate tutti i giorni feriali dalle 08:00 alle 19:00.
F2: la fascia di mezzo
La fascia F2 è più economica della F1. Essa si applica dal lunedì al venerdì a partire dalle 07:00 fino alle 08:00, dalle 19:00 alle 23:00 e il sabato dalle ore 00:00 fino alle 23:00.
F3: la più economica
La fascia di tariffazione F3 è quella che garantisce il maggior risparmio sul costo dell’energia. Essa si applica dal lunedì al venerdì dalle ore 23:00 alle 07:00, le domeniche e tutti i giorni festivi (8, 25 e 26 dicembre, 1° e 6 gennaio, pasqua e pasquetta, 25 aprile, 1° maggio, 2 giugno, 15 agosto, 1° novembre).
Perché tariffa bioraria?
A questo punto la domanda sorge spontanea: ma se esistono 3 diverse fasce di prezzo, perché parliamo di tariffa bioraria e non di trioraria? La risposta, in realtà, è semplice: nelle ore comprese nelle fasce F2 e F3, il prezzo dell’energia è identico. Ciò che differenzia i due range sta nelle diverse modalità di calcolo del costo del dispacciamento, ovvero, come definito dalla stessa AEEGSI (Autorità per l’Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico): “il servizio che garantisce in ogni istante l’equilibrio tra la domanda e l’offerta di energia elettrica. Nei provvedimenti che fissano o modificano le condizioni economiche di maggior tutela questa voce è tecnicamente denominata PD (“prezzo dispacciamento”), che viene fissata e aggiornata ogni tre mesi dall’Autorità per l’energia.”.
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Quanto spendiamo esattamente
Fornire indicazioni specifiche sul costo dell’energia sulle singole unità non è possibile poiché le tariffe variano a seconda degli accordi con il proprio fornitore. Va poi considerato che i costi presentati in bolletta, come saprete, non sono solo diretta espressione dei consumi. Ogni mese, gli italiani pagano una parte della quota annuale a canone fisso, che prescinde gli effettivi consumi prodotti. Va aggiunto poi un importo in quota fissa annuale e suddiviso in mensilità che dipende dalla potenza erogata nel contatore e calcolata sul rapporto kW/euro. La componente variabile, ed è li che la scelta della tariffa fa la differenza, è rappresentata dai costi per ogni kilowattora consumato. Il rapporto tra euro e kWh determina in massima parte il prezzo della bolletta. A tutto ciò vanno aggiunti gli ulteriori costi fissi rappresentati dall’aliquota sull’energia di 0,0227 euro/kWh e l’IVA.