Inquinamento marino: trovato morto un capodoglio con 6 kg di plastica nello stomaco

plastica nel mare

Il problema della plastica nel mare è diventato ben presto un’emergenza da affrontare e risolvere. È notizia di qualche giorno fa, infatti, del ritrovamento di un raro esemplare di capodoglio spiaggiato e in avanzato stato di decomposizione sulle spiagge del Parco Nazionale di Wakatobi, in Indonesia.
Le cause della morte? Pare che la balena avesse nel suo stomaco circa 6 kg di plastica.

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Plastica nel mare: un’altra vittima

Il fenomeno della plastica nel mare ha portato con sé un’altra vittima marina. Si tratta di un esemplare di capodoglio, una balena di circa 10 metri trovata morta sulle coste del celebre Parco Nazionale di Wakatobi, in Indonesia. Da alcune prime ricerche, pare che l’animale marino avesse nello stomaco oltre 6 kg di plastica, tra cui 25 sacchetti, fili di nylon, una manciata di bottigliette, infradito, e oltre 110 bicchieri di plastica monouso.
Non sono ancora chiare le cause effettive della morte, ma i medici legali non hanno lasciato molti dubbi: la plastica ha sicuramente contribuito all’infelice fine del capodoglio. Il motivo? L’ingestione della plastica è da sempre pericolosissima per gli animali marini poiché ostruisce stomaco ed intestino, portando alla denutrizione e ad atroci sofferenze.

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Plastica nel mare: un fenomeno sempre più allarmante

La presenza di plastica nel mare è un fenomeno sempre più preoccupante: è di oltre 8 milioni la plastica che ogni giorni si disperde nel mare e nei nostri oceani, portando all’uccisione di tantissime specie marine, come le tartarughe, i pesci e gli uccelli.
Ciò è dovuto allo spreco di plastica che perpetuiamo ogni giorno, all’inquinamento marino ed alla scarsa attenzione dell’uomo verso l’ambiente e le sue annesse problematiche.
Sono tante le iniziative promosse sia nel mondo che dalle autorità indonesiane nello specifico: ciò che è certo è che ognuno può fare il suo piccolo per proteggere la salute degli animali marini e delle nostre acque.

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